Il saggio fu redatto, compilato e completato originariamente nel 1509 nel giro di una settimana mentre Erasmo soggiornava con Thomas More nella residenza di questultimo a Bucklersbury. Elogio della follia è considerato uno dei lavori letterari più influenti della civiltà occidentale e il catalizzatore della Riforma protestante.
Con la sua satira scintillante e bonaria, Erasmo contrappone alla vacuità del mondo e dellumanità, costantemente alla ricerca di cose effimere, la superiorità della follia, vera dominatrice dellintera civiltà ma anche dellesistenza di ciascun uomo.
La Follia, che viene allegoricamente rappresentata come una dea in vesti di donna, sarebbe infatti allorigine di ogni bene sia per lumanità, sia per gli stessi dèi che riceverebbero al pari dei mortali i suoi doni: “io, io sola sono a tutti prodiga di tutto”. Ciò vale in primo luogo per il dono della vita, considerato che nel momento in cui sia luomo che il dio si dedicano alla procreazione debbono necessariamente “abbandonarsi un poco a qualche leggerezza e follia”. Nessuno genera o è stato generato se non grazie all “ebbrezza gioiosa” della Follia. E perché unesistenza sia felice è indispensabile che in essa trovi spazio il piacere, e cioè ancora una volta “un pizzico di follia”. Ma anche nellambito dei rapporti umani, dal matrimonio allamicizia, è merito della Follia se i vincoli personali resistono felicemente, appunto “nutrendosi di adulazioni, scherzi, di indulgenza, di errori, di dissimulazioni”.
Il saggio è pieno di allusioni classiche recapitato con uno stile classico dei dotti umanisti del Rinascimento.
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